di CLELIA MARTUZZU
È accaduto davvero! Ieri mattina alla Stazione Ferroviaria di Cagliari c’è stato un gran fermento, duecentoquindici persone di tutte le età e genere, si sono riunite per compiere un “viaggio indietro fino al Nento” a bordo della vaporiera 740-423, classe 1927delle Ferrovie dello Stato.
Questo è stato il primo di quattro viaggi organizzati da “Sardegna a Vapore” e “Fondazione Ferrovie dello Stato” per far conoscere questo tesoro ferroviario e promuovere alcuni angoli della terra sarda, sconosciuti ai più!
Giunti al binario di partenza i partecipanti sono rimasti piacevolmente colpiti dalla sagoma nera della motrice “749-423”, l’unico esemplare in Sardegna, che in attesa di partire, faceva le manovre preliminari e sbuffava vapore a intermittenza, inondando le banchine vicine con dei sonori: Pshhh… Pshhh … Pshhh … Questi assieme agli sbuffi e ai fischi hanno contribuito a rallegrare gli animi e stampare uno smagliante sorriso sui volti di grandi e piccini che si apprestavano a compiere un viaggio memorabile che con molta probabilità avevano solo sentito raccontare dagli anziani.
È stato un po’ come assistere alle scene di un antico film in bianco e nero con: il fochista che all’interno della cabina della vecchia locomotrice ravviva il fuoco versando alcune palate di carbone umido nella caldaia; e il macchinista che armeggia leve e manopole metalliche, anziché pigiare pulsanti colorati come accade sui i treni elettrici moderni.
Tutto ad un tratto l’attenzione dei fortunati viaggiatori è stata attirata dall’avviso del capotreno: “Tutti in carrozza… Signori si parte!”
Allora con ordine i passeggeri “adrenalinici” sono saliti sulle storiche carrozze “Terrazzini” ancora con gli arredi originali, hanno sistemato gli effetti personali nei ripiani portabagagli e hanno preso posto nei divanetti in legno in attesa della partenza.
Quando il macchinista ha abbassato il cavo che pendeva sopra la sua testa, si è azionato il fischietto che ha emesso dei fischi brevi per segnalare che si era quasi pronti a partire.
Poco dopo si è udito l’acuto trillo del fischietto lucente del capo treno, rendendo noto che il trenino sbuffante, con la motrice calda, era pronta a partire per regalare emozioni dal sapore antico.
Così una colonna di fumo grigio è salita verso il cielo azzurro, disperdendosi e l’antico locomotore, pieno come un uovo, si è allontanato lentamente dalla banchina e con dei: “Pqh … Pqh … Pqh… Pqh …”, sempre più intensi, ha iniziato la danza con la sua flemmatica andatura, proprio come cent’anni fa, facendo scomparire la città di Cagliari nella scia di vapore.
Il procedere lento assieme allo sferragliare del treno sulle rotaie conservano ancora il fascino di un tempo ormai andato e consentono di godere appieno delle bellezze custodite nell’Isola, come quelle del Sulcis Iglesiente!
Cigolando cigolando, attraverso il Sud Ovest sardo, dopo circa un’ora e mezza, la vaporiera è giunta alla Stazione di Carbonia Serbariu, dove ad attenderla c’erano gli studenti dell’Istituto di istruzione superiore Gramsci di Carbonia che hanno accompagnato i visitatori nei siti di interesse locali come: “La Grande Miniera di Serbariu” e la necropoli ipogeica neolitica di “Montessu” a Villaperuccio!
Se anche voi sognate di sperimentare un viaggio a rallentatore, appuntatevi i prossimi eventi:
- 24 maggio il “treno degli anni ruggenti” sbufferà verso Iglesias per un tour nella città medievale;
- 27 settembre, tutti a bordo del “Treno dei Giganti di Mont’ e Prama con tappa a Cabras;
- 8 novembre sarà San Gavino ad attendere in stazione il “Treno dell’Oro Rosso”: poi si potrà assistere alla Sagra dello zafferano.
Bonu viaggiu!
le immagini sono di Federica Selis
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Era il 1899 quando Umberto I°, accompagnato dalla consorte Margherita, approdò a Cagliari per la prima visita ufficiale di un Re d’Italia nell’Isola. Umberto I° era un sovrano che provocava reazioni contrastanti: “Re buono”, per chi esaltava la sua indole umanitaria, “Re mitraglia” per chi lo accusava di orribili nefandezze, come quella di aver decorato il generale Bava Beccaris, responsabile dei cannoneggiamenti verso i cittadini milanesi che protestavano contro il carovita.
Per i sardi era evidentemente un “Re buono” visto che in Sardegna fu accolto con grandi festeggiamenti.I sovrani arrivarono in Sardegna il 12 aprile e si trattennero sino al 23. Come riporta l’Illustrazione Popolare, “visitarono varii punti dell’isola. Dopo le feste di Cagliari s’ebbero quelle d’Iglesias, dove i sovrani andarono il giorno 15. Fu da questa città che essi si recarono in carrozza a visitare le miniere di Monteponi. Seguirono le feste di Oristano. Poi il ritorno a Cagliari; e da Cagliari i sovrani andarono a Sassari, dove fu preparata la sfilata di un corteggio di isolani nei caratteristici costumi sardi. E finalmente, la mesta e poetica chiusa del viaggio: la visita della tomba di Garibaldi, a Caprera”. Fu proprio da quella visita a Sassari che prese origine la Cavalcata Sarda, ancora oggi uno tra i più importanti appuntamenti folkloristici dell’Isola.
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